Il bujo in 10 punti: il metodo per creare il tuo Bullet Journal nel 2020

Ryder Carroll

Se hai letto il mio articolo su principi filosofici del bullet journal, questo articolo si propone di spiegarti in cosa consiste il sistema in 10 punti.

Ovviamente ogni punto verrà ripreso con esempi pratici ed in modo chiaro e versatile.

Ma ci tengo a farti capire sin da ora che cosa ti aspetta.

Chi tiene il bullet journal da qualche mese è in grado di dire di sentirsi più equilibrato, sicuro di sé, concentrato, tranquillo e più ispirato.

Vediamo allora in 10 punti cosa deve contenere un bullet journal per rispettare lo schema tipico del metodo e per funzionare al meglio.

Nel tempo lo arricchirai molto e saprai far funzionare il metodo in modo personalizzato. Dopo che avrai capito come si usa, avrai la capacità di utilizzarlo come meglio può servirti.

I malati terminali, tra i cinque rimpianti, dicono che quello più importante è quello di non essere stati fedeli ai propri valori e che non avevano realizzato nemmeno la metà dei propri sogni perché hanno fatto scelte sbagliate.  Avevano messo tutti il pilota automatico dimenticandosi del viaggio, non vivendo ogni singola tappa. Condurre una vita felice non significa avere una vita perfetta e senza errori, ma essere intenzionali seguendo i propri principi.

Iniziamo allora a capire i 10 punti essenziali per creare il tuo “bujo” (bullet journal)

Attraverso questi semplici 10 principi sarai in grado di capire perché ha funzionato così tanto il sistema inventato da Ryder Carrol.

Sgomberare la mente: inventario mentale

La prima cosa che devi fare è sgomberare la mente come se dovessi gettare in alcune scatole tutto ciò che hai nella testa.

Mike Flink, un pilota d’aereo, diceva che tutto ciò che non avevi inserito in un cerchio andava a finire tra le cose perse.

Per essere centrati devi prima sgomberare tutto, perché per realizzare ciò che vuoi devi unire la forza di volontà e le decisioni. Le decisioni comportano molta fatica e dispendio di energie.

Per questo dobbiamo ridurre le scelte e le decisioni creando delle routine e facendo decluttering nella nostra vita.

Per farlo dobbiamo prima di tutto redigere un Onventario Mentale. Nell’articolo sulle mappe mentali ti spiego come faccio io sia in modo manuale che con alcune app e come passo poi dall’inventario mentale alla programmazione, alla pianificazione ed all’azione concreta.

Ryder Carrol dice che noi dobbiamo immaginare che la nostra mente sia un armadio e come sostiene Marie Kondo per sistemarla dobbiamo saper svuotarla e poi regalare, gettare o vendere ciò che non vogliamo tenere e quindi rimetterlo a posto con solo ciò che ci serve, ci piace e ci fa stare bene in ogni occasione. La stessa cosa dobbiamo farla con i nostri pensieri.

Per fare l’inventario mentale devi fare uno schema in cui:

  • scrivi nella prima colonna: “sto lavorando a…”
  • scrivi nella seconda colonna: “dovrei lavorare a…”
  • scrivi nella terza colonna: “vorrei lavorare a…”

La prima colonna indica che cosa stai facendo, la seconda cosa dovresti fare in base a ciò che ti è richiesto e l’ultima è cio che desideri con tutto te stesso.

Devi chiederti anzitutto perché esiste ogni punto del tuo elenco, per ogni sfera di influenza della vita (lavoro, salute, carriera, casa, famiglia, relazioni, soldi) e poi chiediti se è importante e se è fondamentale.  Ad esempio segnati tutto ciò che dovresti fare per la salute e come sei messa e così per ogni area della vita, chiedendoti anche se tra loro sono equilibrate o hai dei punti nel cerchio della vita scompensati. Quello che ti allontana a ciò che vorresti fare va gettato.

Se hai letto il libro delle 7 abitudini di successo di Covey troverai molta facilità a svolgere questa prima fase, perché gli uomini di successo sanno bene come fare a scegliere le azioni da compiere in ogni area della vita, perché hanno in mente bene cosa serve per colpire dritto al punto.

La poliedricità di un taccuino e la scrittura a mano.

La bellezza del Bullet Journal (o diario bersaglio) è che può essere utilizzato per ogni necessità: dagli appunti in università, a registrare le sessioni di meditazione, a programmare i propri obiettivi, a sfogliare avanti ed indietro la propria vita, facendo collegamenti tra presente, passato e futuro. Il bullet journal evolve con voi ed è una pagina bianca, una tela bianca che è la vostra vita tutta da colorare come vorrete. Mettendo nero su bianco la nostra vita creiamo un archivio su di noi ed impariamo da noi stessi, annotando successi e scoperte positive.

Scrivere a mano ci consente di  agevolare la transizione dal mondo interiore  a quello esterno, creando una interfaccia che è la carta, che ci serve ad imprimere meglio nel nostro cervello ciò che apprendiamo ed a chiarirci ciò che dobbiamo fare.

Quando mettiamo qualcosa nero su bianco, non ci limitiamo ad accendere la luce, ma azioniamo il motore per poter partire nel nostro viaggio in modo che ciò che realizzeremo sarà più vicino a ciò che ci siamo proposti nei nostri sogni. L’idea diventerà concreta e reale, tangibile.

Tenere un diario è terapeutico ed è efficace in disturbi dell’apprendimento, traumi, pensieri ossessivi, distrazioni e di vite molto complesse.

I concetti chiave per il set up del tuo bullet journal

Acquista un taccuino puntato e semplicemente prepara delle pagine con questi contenuti:

Indice

come per ogni tesina o saggio, assicurati di annotare man mano che lo compili, le pagine in cui hai necessità di avere un collegamento rapido.

Diario del futuro o futur log o metodo alastair

Dividi in sei parti ogni due pagine e in questo modo avrai i primi sei mesi dell’anno  in due pagine e in quelle successive avrai altri sei mesi. Questo ti consente di avere una visione d’insieme di tutti i tuoi maxi eventi o importanti scadenze del 2020.

Diario mensile

Puoi svilupparlo in verticale, in orizzontale o realizzando dei piccoli riquadri dei giorni, in modo da avere una visione immediata del mese e di ciò che ti aspetta.

Diario giornaliero

Generalmente si inseriscono gli eventi, le note, le riflessioni e le liste di cose da fare.

Annotazioni rapide.

Si tratta di note riguardarti dei pensieri creativi o cose che ti saltano in mente da fare o da progettare e che vanno poi attuate, realizzate poste in essere.

Raccolte.

Si tratta di sezioni specifiche del bullet Journal dedicate a tematiche particolari.

Migrazione.

Quando non ha completato un compito, puoi decidere se delegarlo, eliminarlo o riprogrammarlo.

Se impari questi concetti, hai in mano tutto il sistema.

Annotazioni rapide ed elenchi puntati

Le annotazioni rapide sfruttano la possibilità di indicare in modo puntato, sintetico, chiaro e preciso le azioni che dobbiamo compiere per colpire il bersaglio.

Per capire come funzionano le annotazioni rapide bisogna capire che funzioni assolvono:

Individuano e descrivono il contenuto;

Costituiscono una opportunità per chiarire il nostro intento;

Stabiliscono la priorità del contenuto, una sorta di ordine del giorno.

Per sfruttare al meglio le annotazioni rapide bisogna conoscere alcuni metodi organizzativi e quindi un modo per farlo è quello di stabilire il metodo per sé più confacente. Ti spiegherò nel tempo il sistema mangia il rospo, GTD ed altri ancora e vedrai che troverai quello più utile a te stesso.

Per scriverne al meglio le vostre annotazioni rapide dovete rispettare questi trucchi:

Indicare in cima alla pagina l’argomento;

Inserite nell’indice la pagina in cui avete inserito l’annotazione che ovviamente avete necessitò di ritrovare (non invece la lista della spesa od altro che non ha valore nel tempo);

Le azioni pratiche per realizzare l’annotazione rapida vanno poi nel diario giornaliero, in quanto segmentano in modo concreto l’idea che vi è balenata.

Le annotazioni rapide sono enunciati che con brevità e chiarezza servono a farci decifrare la nostra azione.

Distingui compiti (cose che dobbiamo fare), gli eventi  (le esperienze), le informazioni (note che non vogliamo dimenticare).

I compiti possono essere indicati con un simbolo: il punto per quelli che prevedono un’azione da parte nostra, una x per quelli completati, il simbolo della freccia per quelli migrati, il simbolo del maggiore o minor per quelli programmati, una linea per quelli che si è capito che o sono inutili o vanno delegati e quindi eliminati dal nostro elenco. A questo punto si potrà far agire un compito in modo flessibile perché lo si potrà spostare anche in base ad imprevisti, rispettando i blocchi di tempo, la tabella di marcia ed i propri obiettivi.

La cosa più difficile è quella di imparare a fare una lista delle attività che vi servono.

Scrivere un compito serve sia per ricordarci di un compito in sospeso, sia perché annotando lo stato di avanzamento possiamo riflettere su come abbiamo raggiunto l’obiettivo e su cosa possiamo migliorare o se abbiamo sbagliato e non ricommettere lo stesso errore.

Gli eventi: come rappresentarli nel bullet journal.

Si tratta di attività pianificate in anticipo (di solito rappresentate da punti bianchi) ciò che avremmo voluto fare e ci fa capire anche la nostra capacità di percepire la realtà e di saperla interpretare, modificare il percorso perché sia la più affine ai nostri sogni e reagire in modo proattivo agli eventi.

Attraverso gli eventi abbiamo taccia di cosa abbiamo raggiunto, di come è stata la nostra vita sociale, relazionale, quanto tempo abbiamo dedicato ad un’area della nostra vita e quanto poco ad un’altra, quanto risultati abbiamo raggiunto rispetto ai nostri desideri.

Annotare poi l’esperienza accanto all’evento immediatamente dopo che è accaduto ci consente di poter realizzare in modo immediato come abbiamo vissuto l’esperienza, annotando le nostre emozioni ed aiutandoci a vivere in modo consapevole quel momento per poi ricordarlo come una fotografia appena scattata.

Le note: idee, pensieri ed osservazioni.

In una parola sono gli appunti su determinati concetti.

I concetti vanno annotati senno si volatilizzano e le informazioni devono avere il tempo di sedimentare. Bisogna appropriarsi dei contenuti ed elaborare ciò che si è appreso in modo da creare qualcosa di innovativo.

Molte persone uniscono alle annotazioni rapide i significanti. Si tratta di ulteriori simboli (asterisco, punto esclamativo) o colori che consentono di dare particolare importanza ad un determinato compito.

Non bisogna però esagerare: perché se si inseriscono cose troppo colorate od esaltate alla fine sarà tutto caotico per la mente e si livellerà tutto allo stesso piano, vanificando ogni sforzo di selezione e chiarezza.

Le raccolte speciali. Il diario del futuro, il diario giornaliero

Le raccolte sono delle informazioni collegate tra loro che possono essere inserite ogni mese oppure qua e là e poi collegate dall’indice e che danno struttura modulare ad una idea.

Una raccolta speciale è la pianificazione di un viaggio, di una presentazione, la programmazione dei pasti.

Invece il diario giornaliero è il cavallo da tiro del Bullet Journal che consente ogni giorno di trasformare in azione concreta ciò che va fatto.  Non si può sapere in anticipo quanto spazio dedicare al diario giornaliero perché un giorno è diverso da un altro e non possiamo sapere cosa ci può capitare, per questo è opportuno crearlo al massimo la sera prima, ma non con schema prefissato in anticipo.

Per una programmazione completa, sintetica e complessiva del mese invece c’è il diario mensile, che di solito occupa due pagine affiancate. Quella di sinistra l futur log, mentre quella di destra i compiti.

Niente di più semplice. Il diario del futuro ci dice quegli impegni che vengono scolpiti nella pietra e che sono accadimenti certi che dobbiamo saper prevedere in anticipo.

I compiti sono invece ciò che vogliamo si focalizzi in quel mese e deve ovviamente essere sostenibile, non sovrastimato e realizzabile veramente nell’arco di tempo di 30 giorni, contando gli imprevisti e le nostre reali energie.

Il diario del futuro è invece la lista dei giorni dell’anno, il calendario verticale od orizzontale, in cui si ha una visione totale di ciò che ci aspetta in un anno con le macro-scadenze che vanno poi organizzate nei vari mesi e segmentate nei vari giorni.

Si passa così dall’inventario mentale, al diario degli avvenimenti ed obiettivi del futuro, alla programmazione mensile ed al diario giornaliero.

Ogni idea è segmentata in modo da disegnare la tua vita con gli strumenti che ulteriori che altri fautori della crescita personale possono darti.

 L’indice e il threading.

L’indice è il modo per poter tenere conto dei contenuti in modo chiaro e preciso nelle nostre raccolte e diari e può cambiare ritmo a seconda delle nostre necessità.

Come per un libro si redige man mano che si scrivono i capitoli e consente di disegnare la rotta dei nostri pensieri che sono affidati alle pagine di un taccuino.

Specialmente per raccolte speciali di qualsiasi tipo diventa di rilevante importanza e ciò anche per collegare raccolte speciali tra loro.

Sara facile trovare i mesi, le giornate speciali, i progetti, determinati appunti.

L’indice dedicato potrà riguardare una sezione dedicata del bullet ad unax raccolta speciale.

Stai tranquilla, nei video e podcast collegati e sul sito realizzeremo tutto e quando vedrai gli esempi sarà tutto più facile.

Per ora ti basti sapere che Carey Barnet ha realizzato un sistema di collegamento tra le varie raccolte nell’indice. Ad esempio, se inizia a pagina 10-15 un progetto e poi lo continui a pagina 51 e 52 ed ancora a pagina 160 e 170, il trucco per ricollegarli e inserire ad esempio a pagina 51 il collegamento a pagina 10 ed  a pagina 52 il collegamento alla 160.

In questo modo nell’indice saprai le pagine dedicate a quel progetto (10.15, 51.52 e 160.170), ma poi nelle pagine del Bullet Journal saprai che sarà sempre facile ritrovarne il capo e la coda. Si può fare per i libri da leggere, per progetti in evoluzione (pensiamo l’arredo di una casa) e appunti di un corso universitario, la pag. 51 si ricollega alla 15 e la 15 a sua volta continua alla 160 e così via.

In questo modo le pagine di mezzo è come se non contassero perché quel progetto speciale è legato da una corda incollante molto chiara.

La migrazione

La migrazione è come il minimalismo nella vita delle persone: puoi decidere cosa riportare con te nella vita o cosa non serve più perché va eliminato.

Se semplifichi la tua vita in ogni sua area ti renderai conto che sarai più felice perché dovrai controllare meno cose possibili e la tua vita si riempirà di nuova luce.

I pensieri ingombranti verranno abbandonati e tu potrai finalmente decidere cosa importa e perché nella tua vita, cos ti avvicina alla meta e cosa invece ti fa deviare dal percorso.

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